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PAUL GAUGUIN

a cura di Alexander Marku - Carlavaggio
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Target

Scuole Superiori

Durata del Modulo

1 ora

Il modulo in breve

Il modulo dedicato a Paul Gauguin mira a portare sulla piattaforma DiverCity for Schools l'arte... spiegata dai ragazzi!

Una panoramica su un autore unico nel suo genere,  realizzata dalla giovane associazione Carlavaggio. Scoprili ora!

I contenuti

Paul Gauguin è un artista che fa capire quanto l’arte possa influenzare la vita di una persona. Leggere la sua storia e ammirare le sue opere sono eventi simili ad un’epifania, fanno risvegliare qualcosa di sopito che fa riflettere e incuriosire.

Personalmente, spiegare Gauguin è un po’ come elencare a un amico i punti per cui mi è piaciuta tantissimo una serie Tv: dopo essere entrati in costante empatia con i personaggi è difficile riuscire a esprimere limpidamente le emozioni provate.
La stessa cosa accade con Paul. Il vortice della sua vita si lega così intrinsecamente con la sua vocazione artistica che è impossibile parlare di una cosa senza nominare l’altra, e quindi è arduo spiegare razionalmente tutte le vicende a lui connesse poiché adesso possediamo una sensibilità completamente differente, ma è uno sforzo da superare.

 

Come per la storia, l’arte non necessita di giudizi, ma di una comprensione raffinata, propria solamente di chi si vuole calare a 360 gradi in questo mondo. Terminata questa breve premessa, procediamo nel nostro percorso che vedrà l’analisi della vita di Paul per poi spostarsi su tre delle sue opere più famose.

Alexander Marku, Carlavaggio

Argomenti

Biografia - Qualche cenno sulla vita di Gauguin 

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Paul nasce a Parigi nel 1848, ma trascorre la sua infanzia in Perù. Torna nella madrepatria all’età di 17 anni, dimostrando una costante propensione a viaggi misti a vicissitudini vari. Paul trascorre cinque anni in mare come cadetto della Marina, ma presto torna a Parigi diventando un agente di cambio.

Lo stile inconfondibile di Paul Gauguin

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Che cos'è un algoritmo? Quali sono le sue caratteristiche?

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In tre opere: scopriamo Paul Gauguin 

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Parlando un po’ dello stile di pittura di Gauguin, possiamo notare una notevole evoluzione di esigenze e tecniche. Iniziando, con i primi dipinti, segue la corrente impressionista, assorbendo in un secondo momento la sensibilità giapponese (in particolare inquadrature, prospettiva e colori).

Biografia

Breve Biografia

Paul nasce a Parigi nel 1848, ma trascorre la sua infanzia in Perù.


Torna nella madrepatria all’età di 17 anni, dimostrando una costante propensione a viaggi misti a vicissitudini vari. Paul trascorre cinque anni in mare come cadetto della Marina, ma presto torna a Parigi diventando un agente di cambio.
In questo periodo ritrova la calma, sposandosi con una ragazza danese con cui avrà ben cinque figli, mica poco!

 

Dopo varie esposizioni nelle mostre degli impressionisti, dal 1879 al 1886, viene licenziato e la sua agiatezza economica crolla a picco. Da qui in poi la vita di Paul prende una piega complicata e affascinante, inizialmente seguendo la moglie che era tornata in Danimarca, abbandonandosi presto ad una grande vocazione artistica. Fa una piccola tappa in Francia per spostarsi in Gran Bretagna nel 1885, precisamente a Pont-Aven, e da qui ha due parentesi a Panama e in Martinica, ritornando poi a Pont-Aven e spostandosi ad Arles, luogo del celeberrimo periodo di convivenza artistica col famoso Vincent Van Gogh. Questa convivenza non sarà per nulla pacifica, infatti sconfinerà con dei litigi che segneranno il loro rapporto e Gauguin torna a Pont-Aven.


Apparentemente instancabile, Paul passa 3 anni a Tahiti ritornando per poco a Pont-Aven, ma, nel 1895, si trasferisce definitivamente nei mari del sud fino alla sua morte. 

Lo stile

Stile
Tre Opere

In tre Opere

Il Cristo Giallo

Gauguin dipinge questo quadro durante una delle sue prime fughe dalla civiltà a Pont-Aven, ritraendo questo crocifisso immerso nelle campagne bretoni con ai suoi piedi delle contadine che lo stanno pregando.


Paul decide di rappresentare la semplicità della società “arcaica”, società che lui cercava di toccare con i suoi viaggi, rappresentando probabilmente il Cristo colorato di giallo a testimonianza ulteriore della sua sofferenza esistenziale e del dolore umano.


Penso che ognuno possa ritrovarsi nel sentimento della fuga dalla civiltà: ad esempio raggiungendo la propria casa di campagna oppure la propria patria ritrovando luoghi silenziosi, come piccoli borghi in cui si è cresciuti da piccoli. Il tutto trasposto, con le dovute differenze, nel nostro momento storico.

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La belle Angéle

Durante uno dei suoi innumerevoli soggiorni a Pont-Aven, Gauguin realizzò un ritratto della sua albergatrice di fiducia. Lei, non appena lo vide, espresse il suo dissenso, asserendo al fatto che fosse venuto molto male. Questa donna era considerata la più bella e affascinante del villaggio; con molta probabilità non rivide questa sua peculiarità. Gauguin, convinto di aver fatto un ottimo lavoro, rimase stupito e si intristì dopo aver saputo il responso della donna, ma per fortuna Edgar Degas comprò il ritratto dicendo che fosse bellissimo.


La donna indossa il tipico costume tradizionale e ha alle spalle un manufatto etnico. Gauguin ha lo scopo di raffigurare una sorta di maternità/santa pagana in cui il simbolo, ovvero la statuetta, tramite un “cortocircuito” simbolico, va ad effondere di religiosità il ritratto di La belle Angéle, dipinto, inoltre, con le regole delle stampe giapponesi.
La belle Angéle è stato fonte di paragone con molte altre opere d’arte, a testimonianza di quanto lo stile di Gauguin sia camaleontico e possieda spunti che escono fuori dalle narrazioni ordinarie…

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Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Per concludere questo breve, ma intenso percorso, parliamo del testamento spirituale di Paul.
Paul Gauguin dipinse Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? in un momento tragico, ovvero poco prima del suo tentativo di suicidio.

 

Probabilmente la sua difficile situazione lo spinse a fare una sorta di recap della sua esistenza. Il dipinto rappresenta le diverse età della vita tramite dodici figure che sono disposte in un ambiente magico/onirico. Queste figure devono essere lette da destra a sinistra, proponendo una lettura dell’esistenza umana. Si parte dal bambino innocente all’estrema destra per poi giungere all’anziana con le mani tra gli occhi, rappresentante la disperazione sopraggiunta al termine del percorso vitale. Il paesaggio che fa da sfondo al fregio ricorda un eden, il paradiso primitivo da sempre cercato e idealizzato da Gauguin; in questo luogo si possono individuare riferimenti ad opere precedenti come se Paul volesse riassumere un’intera carriera e la propria filosofia esistenziale. Il caos mistico che l’opera emana spinse i critici parigini a considerare questo capolavoro come il fulcro del simbolismo di Paul. 

Arrivare in fondo alla propria vita e rimettere insieme i pezzi non è mai cosa banale e scontata… portarsi dietro un bagaglio artistico così grande e riuscire ad esprimerlo con un dipinto ancora di meno. Dunque, grazie Paul, grazie per aver reso, nel tuo piccolo, ciò che l’arte veramente è: uno schiaffo diretto alla sensibilità delle persone. 

Attività di gruppo finale:  a gruppi di 3 o 4 persone approfondire un aspetto particolare di Paul Gauguin

(che sia la vita, lo stile, delle curiosità), per poi creare un lavoro singolo unendo tutti i lavori dei gruppi,

così da avere a 360 gradi il ritratto preciso di Gauguin

Con questo D4Schools abbiamo cercato di farvi scoprire alcuni aspetti della storia e dell'arte di Paul Gauguin. Per approfondire ulteriormente l'argomento e avere una traccia di ciò che hai imparato, scarica il documento qui sotto, troverai tutte le informazioni che hai incontrato nel corso del modulo. 

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